La sfida ESG nella logistica: un’analisi del GAP tra obiettivi e implementazione

La sfida ESG nella logistica: un’analisi del GAP tra obiettivi e implementazione

Secondo una recente indagine del Digital Supply Chain Institute, il 60% delle organizzazioni del settore logistico non ha definito chiaramente le proprie priorità in ambito ESG, sia nel breve che nel lungo termine. Questo dato evidenzia una significativa esposizione al rischio reputazionale e normativo, soprattutto alla luce della nuova Direttiva Europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive 2022/2464). La mancanza di obiettivi chiari non solo compromette la capacità delle organizzazioni di rispondere efficacemente alle sfide della sostenibilità, ma le espone anche a potenziali criticità normative e di mercato.

Lo squilibrio nella gestione dei pilastri ESG

L’analisi del restante 40% delle organizzazioni rivela peraltro uno squilibrio significativo nella gestione dei tre pilastri ESG. Infatti, la governance emerge come area prioritaria per il 19% delle aziende, seguita dall’ambiente al 15%, mentre l’aspetto sociale registra un preoccupante 6%. Questo sbilanciamento rappresenta un rischio significativo per la resilienza della supply chain, considerando che un approccio sostenibile richiede un’attenzione equilibrata a tutti gli aspetti ESG. Particolarmente critico è il dato sulla selezione dei fornitori: nonostante il 62% degli intervistati riconosca la rilevanza degli indicatori ESG, solo il 43% li utilizza effettivamente come criterio di selezione. Questa discrepanza tra consapevolezza e azione concreta suggerisce la presenza di barriere significative nell’implementazione di strategie ESG efficaci, che potrebbero derivare da limitazioni nelle competenze, nelle risorse o nella comprensione pratica di come integrare questi criteri nei processi decisionali.

Il rischio nelle esternalizzazioni e la compliance contrattuale

Un aspetto particolarmente critico emerge nella gestione delle esternalizzazioni delle attività logistiche. Le problematiche più frequenti includono casi di intermediazione di manodopera irregolare, con rischi che si estendono fino a potenziali accuse di caporalato e sfruttamento dei lavoratori. Questa situazione evidenzia la necessità di implementare robusti sistemi di risk assessment nella gestione della supply chain, con particolare attenzione alla verifica della genuinità dei contratti di appalto e alla compliance normativa. La crescente complessità delle catene di fornitura globali richiede un approccio più complesso alla due diligence dei fornitori, che deve includere non solo aspetti economici e operativi, ma anche valutazioni approfondite degli impatti sociali e ambientali. Le recenti ispezioni nel settore hanno evidenziato come la mancanza di controlli adeguati possa portare a gravi conseguenze legali e reputazionali.

La gestione del rischio, tra oggi e domani

La transizione verso una logistica sostenibile richiede un metodo strutturato al Risk Management che integri gli aspetti ESG nella strategia aziendale. L’introduzione della CSRD impone alle aziende di rendicontare i parametri relativi alla propria supply chain, rendendo cruciale l’implementazione di sistemi di monitoraggio e reporting efficaci. La gestione del rischio in questo contesto deve evolversi verso un modello che includa non solo la valutazione dei fornitori ma anche il monitoraggio continuo delle performance ESG lungo l’intera catena del valore. Le organizzazioni devono sviluppare competenze specifiche e strumenti adeguati per gestire questa complessità crescente.

AAA cercasi nuovo paradigma di gestione del rischio

L’imperativo della sostenibilità nella supply chain richiede un cambio di paradigma nella gestione del rischio, con un focus particolare sulla trasparenza e sulla responsabilità sociale. Le aziende devono sviluppare framework di Risk Management che integrino gli indicatori ESG nei processi decisionali, supportati da strumenti di monitoraggio e reporting adeguati. Questo approccio richiede una visione olistica che consideri non solo gli aspetti tradizionali del Risk Management, ma anche le nuove dimensioni della sostenibilità. La creazione di community virtuose rappresenta un esempio concreto di come il settore stia cercando di rispondere a queste sfide attraverso soluzioni innovative che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di servizi logistici sostenibili.

Per affrontare efficacemente queste sfide, le organizzazioni devono adottare una prospettiva sistematica che includa lo sviluppo di competenze specifiche in ambito ESG, l’implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati, la definizione di criteri chiari per la selezione e valutazione dei fornitori, nonché l’adozione di framework di reporting conformi alle nuove normative. Solo attraverso questo approccio integrato sarà possibile garantire una gestione efficace dei rischi e cogliere le opportunità di un mercato in rapida evoluzione, trasformando le sfide ESG da potenziali minacce a driver di innovazione e vantaggio competitivo sostenibile.

Augustas Risk Services: Partner strategico per la gestione dei rischi ESG nella logistica

Augustas Risk Services si posiziona come partner strategico per le aziende del settore logistico che intendono affrontare proattivamente i rischi ESG. Con una profonda esperienza nel Risk Management e una comprensione approfondita delle nuove normative come la CSRD, Augustas offre soluzioni su misura per integrare gli aspetti ESG nella gestione del rischio aziendale. Attraverso i nostri esperti e un metodo olistico e innovativo, Augustas aiuta le aziende non solo a mitigare i rischi, ma anche a trasformare le sfide ESG in opportunità di crescita sostenibile e vantaggio competitivo nel lungo termine.