29 Gen Il Risk Management diventa una priorità
LA LEGISLAZIONE AVANZA…
Per una volta tanto il legislatore italiano (ed europeo) si dimostra al passo con i tempi in materia di gestione del rischio per le aziende. Infatti con la riforma della crisi d’impresa il legislatore ha imposto l’obbligo di nomina del revisore per tutte le società con un fatturato superiore ai 4 milioni di euro (e/o 4 milioni di totale attivo, e/o più di 20 dipendenti), ed ha imposto alle imprese il dovere di organizzare un assetto organizzativo capace di prevenire la crisi d’impresa (art. 2086 c.c.) ed impone nuovi doveri e responsabilità in capo al management con l’introduzione dei sistemi di allerta.
Al fine della verifica periodica di segnali anticipatori della crisi d’impresa, ogni imprenditore deve adottare un assetto adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa. Per il tramite del CNDCEC (consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili), sono stati individuati 7 indicatori di allerta che, a partire dal 15 agosto 2020 (salvo proroghe), dovranno essere monitorati dalle imprese con cadenza trimestrale.
L’imprenditore, per evitare segnalazioni all’OCRI (organismo di composizione della crisi d’impresa) e fornire al revisore incaricato le informazioni necessarie a valutare la società, è tenuto a fare una serie di verifiche trimestrali (sistemi di allerta interna).
… MA NON LE AZIENDE
Questo genere di analisi non può essere ritenuto adeguato con i soli sette indicatori previsti dal CNDCEC. Tali indici infatti sono fondamentali ma non esaustivi al fine di individuare eventuali situazioni di crisi e permettere all’organo di controllo societario di valutare lo stato di salute aziendale. Per anticipare la crisi d’impresa è necessario quindi organizzare un sistema di allerta interna completo, comprendente vari strumenti, capaci di valutare e quantificare il rischio della società.
È qui che si afferma tutto il valore del Risk Management – ma è anche qui che emerge il bisogno di un cambio di passo per sfruttare sempre più quella che si sta rivelando una leva strategica di business, perché la gestione del rischio viene ancora vissuta in azienda come una procedura burocratica da assolvere per essere conformi alla normativa: secondo l’osservatorio di Cineas e Mediobanca, serve un cambio di passo.
SERVE PIÙ CULTURA DEL RISCHIO
Se il rischio viene dunque percepito come una questione di compliance, non stupisce che i rischi più temuti siano anche quelli più regolamentati: infortuni sul lavoro, difettosità di prodotto, cyber risk e catastrofi naturali: sono questi, secondo i risultati della ricerca, le minacce maggiormente sentite dalle aziende. Quello che manca oggi è un approccio proattivo al rischio, in grado di andare oltre il semplice acquisto di una polizza. portare il risk management nei consigli di amministrazione.
La strada da percorrere ancora lunga. Risulta (dai dati Cineas e Mediobanca) che solo il 12% delle imprese parli di Risk Management a livello di Consiglio Di Amministrazione. Manca la cultura del rischio e un approccio più attivo alla gestione del rischio per riuscire coglierne pienamente i benefici.
RISK MANAGEMENT A 360°
Il Risk Management non è una strategia difensiva. È l’opposto: è una pluralità di strategie e operazioni in chiave proattiva. Augustas aiuta le aziende a trasformare le modalità di gestione operativa di processi, tecnologia, persone, dati, individuando il migliore mix di strumenti per la gestione dei rischi operativi che consenta di ottimizzare le performance. Sviluppiamo modelli di risk management integrati e allineati alle strategie, aiutando le Aziende a calibrare una politica di gestione dei rischi che ottimizzi l’utilizzo degli strumenti di trasferimento del rischio (assicurazione) e delle altre metodologie di mitigazione dei rischi.
Il Risk Management è il nucleo da cui sviluppare tutta una serie di strategie che non funzionano solo come schermi difensivi, bensì come supporti fondamentali per tutelare la crescita dell’azienda.
Consulta la nostra presentazione per conoscere il metodo di lavoro con cui cogliere le opportunità riducendo al minimo i rischi ad esse associati.
Non guardare solo al lato negativo. Prendi il lato buono del rischio!