Rendicontazione di Sostenibilità: le nuove sfide

Rendicontazione di Sostenibilità: le nuove sfide

Condividiamo l’articolo pubblicato su RM News #96 ottobre 2024 e firmato dal nostro Cosimo Orecchia, Head of Risk Consulting.

Il Decreto sulla rendicontazione di sostenibilità obbliga le aziende a fare i conti con numerosi adempimenti e valutazioni in ambito ESG. Servono risorse e capacità di pianificazione, non tutte le aziende sono pronte e le società di consulenza capaci di supportarle sono poche

Le aziende stanno vivendo una trasformazione significativa, con un focus crescente sulle questioni ESG. Il “martello” della sostenibilità batte sempre più forte sull’“incudine” dei processi di rendicontazione aziendale. Ripercorriamo i fatti. L’Unione Europea, in linea con gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi del 2015 e il Green Deal europeo del 2019, ha introdotto numerose direttive (tra cui spicca la CSRD) per rafforzare e ampliare gli obblighi di reporting non finanziario delle imprese. Negli ultimi giorni è stato approvato il Decreto 6 settembre 2024, n.125, con cui l’Italia ha recepito le direttive sulla rendicontazione di sostenibilità. L’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha inoltre svolto un ruolo chiave nello sviluppo degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), che sono gli standard di rendicontazione di sostenibilità richiesti dalla CSRD. Questi standard sono fondamentali per l’implementazione della nuova direttiva, poiché forniscono un quadro dettagliato per la rendicontazione delle informazioni di sostenibilità. 

La “doppia materialità” 

L’implementazione della doppia materialità, pienamente confermata dal recente Decreto attuativo, presenta sfide significative, in quanto richiede la misurazione e la valutazione di impatti non sempre quantificabili in termini finanziari, ampliando notevolmente lo spettro delle informazioni da analizzare e comunicare. Si tratta di un concetto di cui si discute molto tra gli addetti del settore, nonostante sia stato introdotto più di 5 anni fa dalle linee guida europee sul Non Financial Reporting e sia già stato recepito nelle normative europee a fine 2022. Ciò avviene perché la doppia materialità introduce un approccio profondamente diverso alla gestione e alla comunicazione delle tematiche di sostenibilità, obbligando le aziende a rendicontare non solo le informazioni sull’“impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità”, ma anche quelle necessarie a comprendere come le “questioni di sostenibilità” influiscano sull’andamento dell’impresa e sui suoi risultati. Se ciò non bastasse, la doppia materialità deve essere valutata su due prospettive distinte ma interconnesse: la materialità finanziaria e la materialità di impatto. Come sempre avviene, le imprese riusciranno a trovare soluzioni per attuare tale concetto, anche se ciò comporterà la necessità di ridefinire diversi processi di rilevazione dei dati e di rendicontazione. 

L’impatto sui sistemi di Governance e Risk Management 

Il Decreto attuativo del 6 settembre ha inoltre rafforzato l’importanza dell’integrazione tra sostenibilità e risk management, prevedendo che le imprese includano nella rendicontazione di sostenibilità: 

  • una descrizione del modello e della strategia aziendale da cui si evinca la resilienza dell’impresa in relazione ai rischi connessi alle questioni di sostenibilità: 
  • una descrizione dei principali rischi per l’impresa connessi alle questioni di sostenibilità, compresa una descrizione delle principali dipendenze dell’impresa da tali questioni, e le modalità di gestione di tali rischi adottate dall’impresa.

L’introduzione di questi nuovi obblighi di rendicontazione avrà un impatto significativo sui sistemi di governance e risk management delle imprese. In particolare le aziende dovranno: 

  • integrare le questioni di sostenibilità nella loro strategia complessiva; 
  • adeguare i sistemi informativi e di reporting per raccogliere e gestire efficacemente i dati relativi alla sostenibilità; 
  • sviluppare sistemi di risk management che includano i rischi legati alla sostenibilità, considerando il loro potenziale impatto sull’andamento dell’impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione finanziaria; 
  • investire nella formazione del personale e nello sviluppo di competenze specifiche in materia di sostenibilità; 
  • avere un maggiore dialogo con gli stakeholder, potendo cogliere tale opportunità per migliorare la reputazione aziendale e rafforzare le relazioni con i portatori di interesse; 
  • aumentare la trasparenza sui processi di raccolta e rielaborazione dei dati sulla sostenibilità. 


Ripensare il business da cima a fondo

L’introduzione della CSRD e il suo recepimento nell’ordinamento italiano rappresentano un passo significativo verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese in materia di sostenibilità. Ma questa sfida di implementazione è davvero impegnativa: perciò resta decisivo il supporto, anche operativo, di consulenti multidisciplinari per accompagnare le imprese verso una sempre più profonda integrazione nei processi decisionali tra sostenibilità e modello di business. La soluzione: consulenti con competenze multidisciplinari. 

Le imprese si trovano di fronte a una sfida che richiede competenze multidisciplinari raramente presenti al loro interno e poche società di consulenza possono vantare team che integrano tutte le competenze necessarie: dalla governance al risk management, dalla compliance alla conoscenza dei principi di rendicontazione sostenibile e delle normative ambientali. Il ruolo dei consulenti multidisciplinari – come il team di Augustas – diventa essenziale per proteggere e guidare le imprese in questo frangente così critico.

Augustas Risk Services 

Augustas Risk Services, società di consulenza indipendente, specializzata nella gestione del rischio a 360°. 

Ci poniamo come interlocutore unico per competenze specialistiche in diverse aree: 

  • Governance, Risk Management & Compliance 
  • Principi di rendicontazione in tema di sostenibilità 
  • Normative, standard e linee guida ambientali 
  • Comunicazione