10 Oct Risk Management e Terzo Settore: è ora di dialogare
La riforma del Terzo Settore (un insieme di enti di carattere privato che agiscono in diversi ambiti, dall’assistenza alle persone con disabilità alla tutela dell’ambiente, dai servizi sanitari e socio-assistenziali all’animazione culturale) è in viaggio da sei anni, e nonostante non sia pienamente attuata e ci sia ancora un percorso, anche culturale, da implementare, non smette di rimarcare il valore economico, sociale e umano di quest’ultimo per il nostro Paese.
Infatti il mondo del Non Profit, secondo l’Istat, si compone di oltre 360mila realtà, di cui l’85% è rappresentato da associazioni, circa il 5% da imprese e cooperative sociali e il 2% da fondazioni. Complessivamente, queste realtà generano utili per circa 70 miliardi di euro, impiegando circa 900mila dipendenti e 5 milioni e mezzo di volontari.
Gli enti di beneficenza, il volontariato e le organizzazioni comunitarie sono tra i settori più diversificati per attività, funzioni, membership, obiettivi. Dai servizi in prima linea alla ricerca scientifica, dagli aiuti internazionali alla richiesta di sovvenzioni, gli enti del Terzo Settore rappresentano un’ampia casistica.
Ma in una realtà come quella italiana che resta storicamente sotto-assicurata, la situazione è ancora più evidente nel non profit, dove la “cultura del rischio” deve ancora permeare strategie e condotte del management delle associazioni. Molto spesso a cavallo tra pubblico e privato, tra due logiche e due sistemi normativi differenti, i manager del Terzo Settore hanno di fronte una realtà complessa – e rischiosa.
Perciò occorre inserire percorsi strutturati di formazione sui temi del Risk Management – e in questo Augustas rappresenta, con il suo CEO Maurizio Castelli, un punto di riferimento. Offriamo corsi di formazione su misura in base alle esigenze dei clienti: dai corsi 1 to 1, ai corsi in piccoli gruppi, dai corsi presso la nostra sede fino a corsi “a domicilio” presso le sedi dei nostri clienti. Formiamo le vostre risorse affinchè possiate gestire fin da subito i vostri rischi interni come opportunità e non come minacce, imparando ad osservali e a valutarli nel modo corretto.
Con crescenti vincoli sul finanziamento e allo stesso tempo un ruolo sempre più importante laddove stato e mercato non riescono a collaborare, una gestione proattiva del rischio viene risospinta tra le basse priorità, sia operativamente che strategicamente.
Ma la soluzione non è qualcosa di pesante e invasivo. Occorre una visione del Risk Management dedicata al contesto del Terzo Settore e centrata, prima di tutto sulla formazione su concetti e strumenti base per far fronte ai rischi più pericolosi per la continuità operativa dell’associazione stessa. Diventa poi virtuoso adottare anche un approccio alla gestione del rischio che faccia tesoro delle diversità del Terzo Settore, per avviare un percorso istituzionalizzato di governance del rischio.
Alla fine anche per il Terzo Settore vale la regola aurea: il Risk Management non consiste nell’evitare il rischio, ma nel definire e riconoscere i confini che l’associazione dovrebbe operare per gestire il rischio associato alle strategie perseguite.
Augustas Risk Services ha predisposto una scala di servizi e strumenti per accompagnare le realtà del Terzo Settore dalla consapevolezza alla gestione sempre più efficace del rischio, ponendosi come il provider ideale del Risk Management attraverso soluzioni innovative che semplificano l’accesso a questi strumenti.
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