30 Aug Gestire i progetti guardando al rischio
Un’accurata attività di Project Risk Management contribuisce ad aumentare la possibilità di finalizzare il contratto e di portare a termine il progetto
Un progetto è per sua natura molto più esposto ai rischi conseguenti all’imprevedibilità dell’evolvere dell’ambiente operativo rispetto alle attività ripetitive di un’azienda industriale o commerciale.
Si tratta infatti di un’attività con un orizzonte temporale limitato, complessa e interdisciplinare, spesso innovativa o inusuale e talvolta unica.
Inoltre, il progetto è disciplinato da un contratto che impone il rispetto di tempistiche, performance e standard qualitativi prestabiliti e nel quale sono coinvolte molteplici parti contrattuali, con obblighi di garantire i rispettivi adempimenti, e complesse problematiche di trasferimento di responsabilità.
Da una ricerca effettuata su un vasto campione di progetti sviluppati in Usa da aziende appartenenti a diversi settori, è risultato che soltanto un progetto su quattro si è concluso con successo, e poco meno di un terzo è stato cancellato prima del termine dei lavori.
Il restante 45% di progetti hanno tutti manifestato problemi di varia natura in corso d’opera, molti dei quali riconducibili a eventi di rischio non previsti e/o non correttamente gestiti.
L’importanza di un’analisi consapevole
A fronte di ciò, come massimizzare la copertura delle esposizioni nelle diverse fasi del progetto?
Come definire un sistema di allarme sulle possibili deviazioni, intervenendo tempestivamente con le necessarie contingency?
Come fornire la migliore soluzione possibile a copertura dell’interesse delle parti coinvolte?
Questi obiettivi si possono ottenere grazie all’applicazione sistematica di un approccio di risk management, sin dalla fase di perfezionamento del contratto e lungo tutta la “vita” utile del progetto, sia utilizzando un mix di coperture assicurative idonee a coprire le diverse esposizioni nelle varie fasi, sia ancora integrando lo strumento assicurativo con altri strumenti di mitigazione del rischio.
A livello operativo, con il supporto delle funzioni coinvolte, si individuano e valutano i rischi a cui il progetto espone, nelle sue diverse fasi, tenuto conto delle specifiche contrattuali.
In questo senso vengono identificate le misure tecniche e procedurali già in essere o già previste contrattualmente per la mitigazione dei rischi.
In particolare, si identificano le mitigazioni di tipo contrattuale (trasferimento a terzi di responsabilità/rischi) e quelle di tipo tecnico (area safety/security).
Infine, si predispone il mix di coperture assicurative idonee a garantire l’ottimizzazione della copertura dei “rischi residui”, cosÏ come sono stati identificati e misurati, nel tempo, ciò è nelle diverse fasi della vita del contratto. Quindi il Project Risk Management (PRM) è applicabile a tutti i progetti “chiavi in mano” sin dalla fase di perfezionamento del contratto.
Ottimizzare le strategie del rischio
Da un punto di vista di trasferimento del rischio, l’applicazione iniziale di un approccio di Risk Management consente l’ottimizzazione della strategia di ritenzione del rischio, sia in termini di quantificazione (livello della ritenzione) che di gestione (modalità di ritenzione).
È inoltre possibile conseguire un’ottimizzazione della copertura assicurativa dei rischi di progetto e il conseguimento di benefici sul costo del trasferimento del rischio, fondamentalmente per tre ragioni: da un lato le polizze assicurative possono essere calibrate sull’effettivo profilo di esposizione, valutato mediante un processo strutturato ed approfondito di identificazione, analisi e valutazione dei rischi.
Dall’altro lato il mercato assicurativo è normalmente disposto a concedere condizioni migliori, sia normative che di prezzo, a quelle aziende che abbiano condotto un’attività di Risk Management che garantisca una più completa e accurata mappatura dei rischi e un’attività di trattamento degli stessi che non sia limitata al solo momento di trasferimento assicurativo.
È infine possibile l’individuazione di modalità gestionali che consentano la riduzione del numero di franchigie applicate e/o la negoziazione di clausole assicurative ritagliate sulla realtà del progetto e della relativa contrattualistica.
Sulla base di un framework ERM (Enterprise Risk Management) standardizzato a livello internazionale (ISO 31000), Augustas Risk Services offre una consulenza di Project Risk Management che consente l’analisi delle diverse famiglie di rischio, la loro valutazione qualitativa e quantitativa e l’adozione di un processo che consente affidabilità e completezza dei dati, insieme alla gestione delle attività di reporting.
Augustas, insieme a PCA Consultive Broker, costituisce il “Gavio Global Risk Solutions”, una nuova realtà che è in grado di coprire a 360° tutte le esigenze delle aziende in tema di gestione dei rischi.
La gestione del rischio trova una sua significativa ragion d’essere nel contesto del project management, in quanto, per sua stessa natura, più esposto ai rischi.
È necessario, pertanto, che il project manager non restringa il proprio intervento a quella che potrebbe definirsi come una mera conduzione tecnico-operativa delle attività realizzative, ma al contrario riservi la massima cura al risk management, con il supporto di professionisti interni e/o esterni qualificati, in ciascuna delle quattro fasi nelle quali si articola il processo di gestione dei rischi di progetto (identificazione, quantificazione, pianificazione, controllo).
Maurizio Castelli
CEO Augustas Risk Services Spa
Articolo estratto da RMNews #64 – Agosto 2019