29 Oct Risk Engineering: vitale e conveniente
Ecco di seguito l’articolo del nostro CEO Maurizio Castelli pubblicato nell’edizione di ottobre 2021 di Risk e Insurance Management – RM News. Il tema è strategico: il Risk Engineering, la gestione del rischio e perché riconoscere i rischi sia il primo passo per ridurne l’impatto.
(fonte: https://anra.it/it/it/article/3023/rm-news-n-77)
In un periodo di hard market assicurativo le imprese possono ottenere maggiore riconoscimento dalle compagnie assicurative se mostrano di essere in grado di conoscere i propri rischi, di mitigarli e di prevenirli. Con questo obiettivo, un approccio di risk engineering è a misura di aziende grandi e piccole.
Governare il caos, l’imprevedibile, il mozzicone di sigaretta che finisce sotto un bancale e fa divampare un incendio che incenerisce uno stabilimento, minaccia la sopravvivenza di un’azienda, mette in pericolo vite umane. Difficile, ma non impossibile, anche grazie al Risk Engineering. È difficile trovare una polizza, quando i mercati sono così “hard” che le compagnie assicurative non offrono più determinate coperture, o propongono condizioni economiche e contrattuali troppo onerose? È complicato ma possibile, se tra le altre misure si adotta un approccio di Risk Engineering, appoggiandosi ai suoi professionisti, gli “Ingegneri del rischio”.
GLI “INGEGNERI DEL RISCHIO”
Per affrontare l’imprevisto, l’errore umano microscopico così come fenomeni di più ampia portata, è necessario dotarsi di un know-how molto avanzato, in possesso di ingegneri “veterani” nell’individuazione dei rischi che si annidano negli angoli di un sito produttivo, di uno stabilimento, di un magazzino, di un ufficio. Sono professionisti che sanno dove guardare, cosa cercare, e che conoscono in dettaglio le fasi di produzione, i macchinari, il peso del fattore umano. Sono veri esperti e non sono numerosi. Sono il nostro fiore all’occhiello, operano all’interno di Augustas Risk Services ma provengono anche dal network internazionale di Brokerslink a cui siamo affiliati – senza dimenticare che la formazione professionale sul Risk Management è un plus strutturale di Augustas Risk Services.
“HOUSTON ABBIAMO UN PROBLEMA”: NON C’È PIÙ LA POLIZZA
Con il primo vero “hard market” che si è presentato sui mercati assicurativi negli ultimi vent’anni, e una pandemia globale di mezzo, molte aziende non vedranno materializzarsi sotto l’albero di Natale, come accadeva regolarmente in passato, la richiesta di una riduzione del costo del premio per la loro assicurazione. Anzi, da Santa Claus al Grinch il passaggio è stato rapido: invece di una sottrazione sul costo del premio è arrivata una moltiplicazione. Costi elevatissimi e coperture ridotte all’osso, con franchigie più elevate, massimali ridotti, estensioni rimosse, esclusioni moltiplicate. Oppure lo scenario peggiore in assoluto: non c’è più la polizza, non ci sono più compagnie assicurative disposte a coprire quel rischio. Il tutto a fronte di rischi molto più alti, all’interno dell’azienda e nel suo ambiente di riferimento.
MA ABBIAMO ANCHE LA SOLUZIONE
Ma una exit strategy c’è: il Risk Engineering allo stato dell’arte. Analisi, monitoraggio, ciclizzazione, integrazione; tanto studio che confluisce in un output che dà un formidabile valore aggiunto: un assessment dettagliato di tutti i rischi “property”, un rating qualitativo degli stabilimenti, una misurazione quantitativa dei rischi. Ma anche un manuale di loss prevention e soprattutto una policy per la mitigazione del rischio che stabilisce i “comandamenti” da rispettare per neutralizzare il più possibile le fonti di rischio. Ma il beneficio non finisce qui. Il bello viene quando si ritorna al tavolo di negoziazione con le compagnie assicurative. È qui che l’analisi dei rischi e la policy per la loro mitigazione funzionano da deterrente per le ansie dell’assicuratore recalcitrante a coprire quei rischi. Anzi, più l’analisi degli ingegneri del rischio è quantificabile in termini monetari, più diventa fattibile avere riduzioni sui costi della polizza. Chiaro: meno incertezza, meno costi.
RISK ENGINEERING: NON SOLO PER LE GRANDI AZIENDE
Nella morsa dell’hard market e contagiate da una pandemia globale, per le aziende più grandi il Risk Engineering è stato già nei cicli passati di hard market, ormai lontani nel tempo, un’àncora di salvezza. Queste aziende sono state in fatti in grado di sostenere gli ingenti costi per dotarsi di team interni dedicati alla gestione dei rischi e quindi anche per affrontare in maniera strutturata le complesse tematiche del Risk Engineering. E le Pmi ancora così importanti, nonostante tutto, per l’Italia, e ancora minacciate nella loro più fragile resilienza dai rischi crescenti di questa epoca complessa? Per loro il Risk Management e il Risk Engineering, grazie alla consulenza offerta da Augustas non sono più un obiettivo lontano e difficile da raggiungere. Noi di Augustas, flessibili nel formulare soluzioni trasversali ai settori e ai segmenti dimensionali del panorama industriale Italiano, possiamo progettare e implementare approcci “light” di Risk Engineering che facciano emergere carenze, lacune, gap anche molto profondi ma incredibilmente sottovalutati o del tutto ignorati. Il tutto con ricadute, sia in termini di conoscenza e gestione del rischio, che di benefici ottenibili sul mercato assicurativo, assolutamente analoghe a quelle precedentemente descritte.
ALLA FINE: L’UOMO È ANCORA IL RISCHIO NUMERO UNO
Tanti discorsi sull’ingegnerizzazione della gestione del rischio, l’analisi, la policy e i numeri sempre più precisi. Ma ancora oggi il fattore più comune del rischio è il comportamento umano, perché “errare è umano” e il “rischio zero” non esiste. Si ritorna al punto di partenza: serve un’attività instancabile di formazione continua per chi lavora, in ogni ambito e a tutti i livelli. Ma serve ancora di più una sensibilità condivisa nell’azienda che riconosca il fatto che il rischio nasce molto spesso da una banale distrazione umana. Questo è il messaggio chiave alla base del nostro Risk Engineering: lavorare con ogni azienda per far comprendere che la fonte del rischio è ovunque e può essere devastante. Solo quando si inizia a individuarla si può iniziare a ridurla. Noi di Augustas lo diciamo così: “Embrace the good side of risk”.
Maurizio Castelli
CEO Augustas